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Maria Montessori

(31 agosto 1870 a 6 maggio 1952)

Maria Tecla Artemisia Montessori nacque a Chiaravalle (Ancona) il 31 agosto 1870, morì a Noordwijk (Olanda) il 6 maggio 1952.

 

Internazionalmente nota per il suo metodo educativo adottato in tutto il mondo dagli asili nido alle scuole superiori, fu anche una delle prime donne laureatesi in medicina in Italia. Studiosa di psicologia e psichiatria, lottò contro l’analfabetismo e fu una ferma sostenitrice dell’emancipazione femminile. Nel 1898 presentò a Torino, al I Congresso pedagogico, i risultati delle sue prime ricerche in campo educativo e nel 1890 venne nominata direttrice della Scuola Ortofrenica di Roma dove iniziò le sue osservazioni sullo sviluppo e sull’educazione dell’infanzia. Venendo in contatto con le teorie pedagogiche di Itard e Seguín, rivolse la sua attenzione allo sviluppo cognitivo di bambini svantaggiati. Il successo del lavoro con questi bambini la spronò a concretizzare il suo desiderio di rivolgere i suoi metodi educativi anche ai bambini  “normodotati”.

 

Nel  1907 aprì la prima Casa dei Bambini nel popolare quartiere di San Lorenzo a Roma: 60 bambini  di età compresa fra 1 e 6 anni. Maria Montessori ebbe così la possibilità di creare l’ambiente “preparato” che riteneva favorevole all’apprendimento sensoriale e all’esplorazione creativa. Applicò una nuova concezione di scuola d’infanzia: il metodo della pedagogia scientifica. 

 

Fu proprio a seguito di questo esperimento romano che nacque il movimento montessoriano. Inoltre, il relativo volume “Il metodo della pedagogia scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case dei Bambini” venne pubblicato a Città di Castello, Perugia, durante il primo corso di specializzazione (1909).

 

Dopo un periodo di attività in Spagna (1914-1924), Maria Montessori organizzò a Milano, nel 1926, il primo corso di formazione nazionale per i futuri insegnanti Montessori.

 

Dopo i corsi di formazione a Roma (1930 e 1931) e diverse conferenze all’estero, tra cui quella sulla Pace a Ginevra, si verificò la rottura definitiva con il Regime Fascista che promulgò l’ordine di chiusura di tutte le scuole a metodo Montessori. Maria Montessori fu così costretta ad abbandonare l’Italia nel 1934, continuando tuttavia a diffondere la propria teoria educativa in diversi paesi, tra cui l’India. Qui, insieme al figlio Mario, fu sorpresa dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e in quanto cittadina di un paese nemico, venne internata. Rilasciata nel 1944, tornò in Europa nel 1946 dove venne accolta con onore. Al suo rientro in Italia si preoccupò di riprendere e sviluppare le finalità dei suoi principi pedagogici.

 

Nel 1951 si trasferì nei Paesi Bassi dove venne richiesto il suo intervento per organizzare l’ordinamento scolastico del costituendo stato del Ghana. Tuttavia non riuscì a concretizzare tale progetto per motivi di salute e dissuasa dal figlio. Maria Montessori morì infatti a Noordwijk il 6 maggio 1952. Sulla sua tomba si legge in lingua italiana: “Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo”.

 

Per rispondere alla sua preghiera, il metodo Montessori continua a portare avanti una “Educazione Cosmica”. Per Maria e Mario Montessori l’obiettivo primario fu quello di generare un senso di appartenenza al nostro grande mondo e di fornire le chiavi necessarie per riuscire a interpretarlo, scoprendone ogni dettaglio. Ogni proposta del modello educativo Montessori ha lo scopo di mostrare l’orizzonte cosmico dove ogni agente, sia minuscolo che grande, segue la sua missione; quindi ogni essere vivente ha un compito speciale all’interno del piano cosmico.

Maria Montessori nelle sue parole

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