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A settembre nella casa dei bambini. Da una lettera di Mario Montessori Sr. a Giuliana Sorge

A settembre nella casa dei bambini. Da una lettera di Mario Montessori Sr. a Giuliana Sorge

Signor Meijer , vorrei ringraziarla molto per le sue parole eloquenti e generose, e per l'incoraggiamento che dà ai nostri sforzi per creare un mondo migliore per i nostri giovani, che non possono farlo da soli.
Se vogliamo ascoltare qualcosa di nuovo in questo periodo nel quale ognuno sembra essere preoccupato di volersi difendere e sembra tremare di fronte al pericolo, questa novità deve essere quella di lavorare per coloro che non possono difendersi da questi pericoli. Solo che noi non facciamo una campagna sociale, ma presentiamo un lavoro.
Lavoro che è stato a lungo un problema: l'educazione, che in questo tempo deve avere un approccio positivo e saggio, scientifico e con un nuovo obiettivo. L'obiettivo è salvare l'uomo, migliorare la sua forza, indicare all'uomo nuovo la giusta direzione perché solo l'uomo nuovo che si trova sulla strada della salute può condurci a una vita sociale migliore.
Durante questo corso di formazione abbiamo parlato a lungo del bambino. Lo abbiamo considerato da questo nuovo punto di vista, non come il bambino che cresce giorno per giorno, come si vede di solito, che ogni giorno deve fare qualcosa in più del giorno prima, che deve imparare, un po' alla volta, un po' di più ogni giorno, che deve anche obbedire pienamente. Ma no, noi vogliamo vedere l'uomo nella sua vera realtà, che non è quella. La sua realtà è il modo in cui l'uomo passa attraverso i vari stadi della vita. E durante questi vari piani di vita ha esigenze diverse e anche caratteristiche profondamente diverse. Solamente che è difficile distinguere queste diverse caratteristiche perché siamo abituati a vedere le cose solo su base giornaliera e questo è il motivo per il quale vogliamo richiamare l'attenzione del grande pubblico, dei genitori, degli insegnanti, su questa realtà: dovremmo, innanzitutto, conoscere meglio il bambino, il ragazzo o l'adolescente, capirlo meglio, conoscere meglio i suoi bisogni, ma soprattutto rispondere meglio a questi ultimi.
Questa età della vita è una sorta di periodo creativo, di formazione, e ciò che si è formato si consolida e non può essere cambiato.
Non è tanto importante che il bambino, o l'adolescente, abbiano le qualità che noi pensiamo debbano avere, ma ciò che è veramente importante è che il bambino e l'adolescente possano raggiungere il massimo perfezionamento possibile. Alcuni dicono che i bambini devono essere felici, ma è solo un'idea. Altri dicono che bisogna dare loro la libertà, ma anche questa idea non è corretta. La pienezza della vita obbedisce alle leggi della natura. Dobbiamo seguire il percorso che queste leggi della natura ci indicano.
Nel nostro corso abbiamo anche parlato del bambino dalla nascita fino al punto in cui ci troviamo in queste lezioni di maggio, cioè l'adolescenza. È proprio per questo motivo che vorremmo seguire il Piano di Sviluppo di questa particolare età per aiutare l'adolescente a raggiungere una certa perfezione, o almeno per aiutarlo a superare gli ostacoli che la vita gli pone dinanzi. Dobbiamo veramente considerare questa creatura, allo stesso tempo misteriosa e meravigliosa, che è l'adolescente. Perché l'adolescenza, così possiamo dire, non è solo un periodo di crescita, ma piuttosto una grande trasformazione, se vogliamo, una creazione. Questa grande trasformazione può essere rappresentata in vari modi. Ma bisogna anche fornire idee che si concentrino sulla sintesi. L'adolescenza è davvero un periodo di nascita dell'uomo. Quest'uomo viene nel mondo. Si dice che sia in circolazione da molto tempo. È il bambino che è venuto al mondo, che è nato da sua madre e che entra in questo ambiente sconosciuto come un essere molto sensibile. Quest'uomo, l'adolescente, è cresciuto rispetto al bambino ma, in un certo senso, assomiglia ancora a quel bambino che si mostra da un certo punto di vista in quell'ambiente sconosciuto. Un ambiente pieno di difficoltà che possono essere davvero paragonate alle difficoltà del neonato. Si potrebbe dire che questo è l'inizio dell'uomo sociale. Il bambino, che pure era un essere sociale, vive per formare la sua personalità. Qui vediamo un uomo che vive con un'idea diversa: vive per un obiettivo veramente sociale. La comprensione di questa personalità, l'aiuto che possiamo dare saranno i temi di cinque conferenze.

Si tratta di un argomento molto ampio. È logico iniziare da un'angolazione ben visibile e conosciuta: l'aspetto fisico. Generalmente si parla di adolescente collegando l'idea di adolescenza alla pubertà, ma bisogna capire che anche da questo punto di vista, che è più diretto, si possono distinguere diverse fasi.
Prima di tutto avremo un periodo di preparazione. La natura prepara l'individuo a questo importante evento. E poiché questa trasformazione è così grande e di vasta portata, si capisce subito qual è la logica della preparazione del bambino. Questa è la logica della natura. Questo periodo di preparazione è al servizio di questi grandi sforzi. È all’incirca all'età di 12-14 anni per i giovani uomini e per le ragazze tra gli 11 e i 13 anni. Poi c'è un periodo di fioritura della pubertà, che si manifesta dai quattordici ai sedici anni circa, e infine un terzo periodo che si potrebbe chiamare l'età del perfezionamento, che va dai sedici ai diciotto anni circa. Nel cammino della vita non esiste un periodo di trasformazione così intenso come quello della pubertà. Si può davvero vedere un parallelo con la nascita. Come il neonato ha bisogno di trasformarsi rapidamente, così l'adolescente ha bisogno di fare lo stesso, ma non con la stessa velocità del neonato. Tuttavia, egli si trasforma in un periodo in cui si è già formato il corpo di un bambino di 11-12 anni. Bisogna però notare che il periodo di trasformazione dell'adolescente è piuttosto lungo, dura circa sei anni. È un periodo in cui l'adolescente deve completare la sua educazione frequentando la scuola secondaria. Questa educazione deve seguire una certa disciplina giornaliera che non tiene conto dei bisogni dell'uomo che si sta trasformando. Si continua a parlare di adattamento all'ambiente sociale o di disciplina, o di necessità di preparazione intellettuale, senza tenere conto dei bisogni fisici e psichici dell'adolescente.
Fisiologicamente assistiamo a molti cambiamenti intensi che riguardano l'intero corpo. Ma dall'esterno questo cambiamento viene visto semplicemente come una crescita dell'individuo. Gli studi sistematici sullo sviluppo dell'adolescente riconoscono che l'adolescente nel primo periodo, prima dei dodici anni, non mostra una grande crescita. È come un momento di attesa prima che questo salto di crescita incominci. Si contrappone a ciò che sta per accadere, come il sole che viene a scaldarci è preceduto da un periodo di brividi, di freddo pungente; sembra che in quel momento il bambino sia diventato migliore, più tranquillo. Si potrebbe dire che è un momento di silenzio.
Non appena si verifica il grande cambiamento, segue la confusione psichica (agitazione). Tutti lo hanno osservato: gli antropologi hanno misurato che lo scheletro inizia a crescere; le gambe si allungano mentre il tronco rimane corto. I polmoni non crescono ancora, né il cuore ha il tempo di crescere e seguire questo sviluppo. Il torace, che non si è ancora sviluppato in proporzione al resto del corpo, ha un rendimento inferiore al previsto. Forse il suo apparato digerente non ha il tempo di adattarsi alla strana alimentazione di cui il suo nuovo corpo ha bisogno.
Solo pensando a questi problemi particolari si devono apprezzare le grandi difficoltà fisiologiche che l'adolescente incontra. Tutti i problemi fisici rappresentano uno stato di debolezza, e debolezza significa che c'è una particolare predisposizione alle malattie. In effetti, studiando i tassi di mortalità, ci sono due periodi che risaltano. Il primo si verifica nei primi anni di vita, l'altro durante l'adolescenza.
Non è scopo della natura che tutti i bambini debbano soffrire di una malattia piuttosto che di un’altra; la natura ci dà i poteri per superare le difficoltà. È chiaro perciò che dobbiamo aiutare la natura, perché la natura non tiene conto del fatto che l'umanità mette i suoi adolescenti tutti insieme in una classe chiusa. Se i genitori e gli insegnanti, gli educatori, non vedono la vita così com'è, possono rendere questo periodo, già pericoloso, ancora più critico. In effetti, la natura permette di superare grandi ostacoli, eppure vediamo un'incidenza relativamente alta di adolescenti affetti da tubercolosi. Solo l'idea che uno sviluppo sproporzionato porti a questo tipo di debolezza ci fa capire che il ragazzo dovrebbe vivere all'aria aperta.
Dal punto di vista psichico, durante questo periodo la natura aiuterebbe il bambino perché gli fornisce un nuovo tipo di coraggio: il desiderio di abbandonare le condizioni troppo familiari, di allontanarsi da esse.
Dopo che le gambe hanno smesso di crescere, inizia a svilupparsi il torace. La colonna vertebrale si allunga. Le spalle si allargano e il torace diventa più grande. Quando vediamo questo sviluppo, dovremmo pensare di riformare l'ambiente in cui vive l'adolescente, perché il suo torace in crescita ha bisogno di aria fresca. Senza di essa, il torace non cresce, o cresce solo moderatamente. Se non cresce in questo periodo, non potrà mai recuperare. Si assiste a una completa trasformazione del corpo e del viso, che non è esattamente graziosa.
Capite che una statua, ancora in fase di lavorazione da parte dell'artista, è ancora lontana dalla perfezione? Lo vediamo anche qui. Tanto più che la natura non sviluppa tutto allo stesso tempo, ma una cosa dopo l'altra. Durante questo lungo periodo dell'adolescenza, ad esempio, inizia a crescere prima il naso e poi le mascelle, motivo per cui il viso non è in equilibrio. Quindi il bambino è lontano dall’essere perfetto; si pensi, ad esempio, a una ragazzina che inizia a vestirsi come una donna adulta, ma ha le gambe lunghe e il torace corto. Eppure la natura ha questi momenti precisi in cui si possono compilare statistiche sulle misure delle singole parti del corpo. La natura lavora gradualmente, ma alla fine raggiunge il suo obiettivo. È chiaro che la meta può essere raggiunta solo se la Natura non ha incontrato ostacoli troppo grandi da superare, perché gli ostacoli possono impedire certi sviluppi. Si possono vedere persone che avranno sempre il petto piatto, curvo, oppure si possono vedere nasi poco sviluppati o mascelle imperfette. È proprio in questo periodo che si formano l'armonia fisica e la bellezza. Se vogliamo avere un'umanità fisicamente piacevole, è necessario fornire assistenza durante il periodo di crescita, quando l'individuo si forma.
Nell'ultimo periodo in cui l'adolescente si perfeziona, tra i sedici e i diciotto anni, si assiste al completamento di un gran numero di aspetti, come la forma umana, l'aspetto, la carnagione, i capelli, ecc. Tutta la bellezza fresca e completa della vita viene acquisita una volta terminato il periodo dell'adolescenza. Allora vedremo la fresca bellezza della ragazza bella come una colomba bianca che lascia il nido. Anche il giovane ha questa freschezza e queste caratteristiche lo rendono un giovane piacevole. È interessante notare che la natura pone l'attrazione tra ragazzi e ragazze, attrazione che è l'obiettivo della pubertà, dopo il raggiungimento della bellezza.
In genere si pensa che questo “dopo” potrebbe benissimo essere “prima”, ma questa non è la regola. Non è vero che i ragazzi e le ragazze cercano la reciproca compagnia, anzi. Operano in gruppi separati, come se rivendicassero di capire qualcosa, ma non è realmente così e vogliono aspettare di aver raggiunto la bellezza. Prima, però, c'è una grande agitazione psichica che è la rappresentazione stessa di ciò che è l'adolescenza: misteriosi sentimenti di confusione e potere senza scopo. Sono soggetti a sentimenti confusi che non riescono a capire. Questi sentimenti di inquietudine psicologica non sono solo sensazioni, come generalmente si pensa, ma sono soprattutto molto reali, dal punto di vista psichico e mentale. L'adolescente ha una mente delicata. Le sue condizioni richiedono una cura meticolosa perché il futuro dell'intelligenza è legato alle condizioni di quel periodo. E questo si collega direttamente alla questione dell'educazione.
Esperimenti osservazioni sistematiche e scientifiche hanno dimostrato che se un aspetto della personalità cresce molto rapidamente, ad esempio il corpo, ciò avviene a scapito di un'altra parte che sarà non pienamente sviluppata. Quindi, si può notare che mentre l'adolescente sperimenta grandi difficoltà a funzionare in alcune aree, altre funzioni vengono esercitate al meglio. I poteri intellettuali sembrano indebolirsi come reazione o come accompagnamento a questo grande sviluppo fisico. Per questo motivo, la difficoltà di lavorare a questa età può essere affrontata da un punto di vista più positivo. Il lavoro intellettuale non appartiene a questo periodo, ed è strano dover concludere che le grandi potenzialità di lavoro intellettuale appartengono piuttosto agli anni precedenti dell'infanzia, per esempio dai sei ai dodici anni. I medici e gli psicologi sono così consapevoli di questo fatto che dicono che l'infanzia prepara la strada alla forza dell'adolescenza e che l'intelligenza dell'adolescente deve mettere in pratica ciò che il bambino ha preparato. Il fatto che non possa lavorare è un risultato, qualcosa che si manifesta, e la caratteristica particolare dell'intelligenza in quel periodo è che non è in grado di concentrarsi. La perseveranza che era così meravigliosa durante l'infanzia è svanita. Questa obbedienza, per esempio, durante il lavoro, l'adattamento che abbiamo visto durante l'infanzia, ora è diminuita e cambiata perché l'adolescente si presenta come qualcuno che non vuole obbedire. Ora emerge qualcosa di più forte, più interessante e più importante dei dettagli delle cose che lo interessavano prima. Vuole qualcosa di diverso, forse qualcosa di più grande: un desiderio che è desiderio di una nuova vita, ma qual è questa nuova vita? Non lo sa. Tuttavia la Natura prepara questa nuova vita e il mondo psichico è quello più sensibile ad accogliere la forza misteriosa.
Dobbiamo capire che questa persona che passa a una nuova fase senza rendersene conto è l'uomo appena nato, che ha veramente smesso di vivere per se stesso. Indubbiamente, è destinato a una meta specifica dalla quale non c'è scampo e per questo potente e profonda. Ma questo uomo in divenire non conosce il proprio potere e il proprio destino, così come il neonato non conosceva il mondo sensoriale in cui doveva orientarsi. Capirete che se uno è preoccupato da tutte quelle sensazioni confuse, non è possibile che si dedichi agli studi, asciutti, forzati e al chiuso. Come il corpo ha bisogno per la sua crescita di molto spazio all'aria aperta, così l'intelligenza ha bisogno di grandi cose. Questa confusione e incapacità è una forza che noi comprendiamo meglio degli adolescenti stessi, quindi dobbiamo aiutarli a capire se stessi. Anche questa intelligenza è confusa e si presenta con sentimenti altrettanto confusi, soprattutto all'inizio l'importante è riaffermare la propria personalità. Sembra che l'adolescente dica con la sua voce - in modo indiretto - “ora sono un uomo, sono nato”. E si continua a trattarlo come il bambino che era prima. Arriverà un momento in cui dirà: “No, basta, ho superato quella fase”. E allora si può vedere l'inizio di una forte ribellione e la seconda grande lotta tra il bambino (ora adolescente) e l'adulto. Nella fase finale, questo giovane uomo e questa giovane donna si rendono conto che non è solo la personalità ad aver subito un cambiamento sociale, ma anche che la vita ha questo grande obiettivo: continuare l'umanità nell'eternità, che si manifesta attraverso i sentimenti. Tutto questo è qualcosa di tremendo ed è quindi impossibile giudicare l'adolescente giorno per giorno, se la sua intelligenza diventa sciatta, quando non obbedisce più.
Vorrei concludere raccontando un aneddoto per illustrare gli enormi problemi che caratterizzano quest'epoca. È una storia interessante, anche se riguarda un caso profondamente patologico. È proprio la patologia che ha sempre fatto luce sulla normalità. La patologia è l'illustrazione delle funzioni fisiologiche. Per questo motivo, lontano dalla vita normale, le manifestazioni sono molto più grandi e forti di quelle più modeste che si trovano in condizioni normali.
Vorrei parlarvi del più grande sforzo scientifico in campo educativo: l'educazione del ragazzo selvaggio dell'Aveyron da parte del dottor Itard. È l'educazione di quel ragazzo che credo abbia costituito la vera base scientifica dell'educazione ed è davvero meraviglioso vedere come Itard sia riuscito a educare in un certo modo questo ragazzo, che sembrava incapace di essere educato. Grazie a questo sforzo, questo ragazzo selvaggio ha raggiunto un certo livello sociale che gli ha permesso di capire e imparare. Questo bambino insensibile, privo di movimenti coordinati, è stato portato a godere di alcuni compiti prescritti.
La stessa cosa accade durante la pubertà. Tutto ciò che il bambino ha imparato non interessa più e il difficile adattamento alla vita sociale cambia completamente il suo carattere. Il bambino che non riusciva a capire, che non riusciva mai a comprendere le confusioni del suo essere era agitato, e questa agitazione aumentava continuamente senza che si riuscisse a fermarla. Il bambino si agita e si ammala. Dopo aver iniziato a provare una certa attrazione per le ragazze, non ne ha la minima idea e si sente sempre peggio, come uno che guarda e cerca ovunque invano. A diciotto anni questo bambino muore. Qual è stata la causa? Itard spiega queste sofferenze nel modo più drammatico. Muore per la turbolenza dei suoi sentimenti, perché è incapace di comprendere la propria condizione e con ciò annulla tutti gli sforzi degli anni precedenti. Questa morte drammatica, quasi alla maniera della poesia romantica, illustra magnificamente la vita e ci mostra che i grandi problemi dell'anima portano a sentimenti di grande turbolenza, mentre si cerca una meta che non si riesce a capire. Questo è il tragico destino dell'anima umana che nasce in questa nuova vita. È infatti il periodo più interessante della vita per chi ha il compito di educare, ed è anche il periodo con più personalità perché riguarda il passaggio a tutto ciò a cui l'uomo adulto sarà legato.

© Tutti i diritti riservati Montessori-Pierson, 1938
Tradotto dal francese da Carolina Montessori e Joke Verheul
Tradotto dall’inglese (testo pubblicato in Communications 2011/1-2, pp. 67-72) all’italiano da Elena Bosi

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